
- 2 Novembre 2022
- Alberto Raciti
Nella storia le crisi ci sono sempre state, ma l’economia è cresciuta nonostante le crisi, anzi queste sono state acceleratori dello sviluppo economico, come dimostra la crescita di otto volte del Pil mondiale negli ultimi 50 anni. Eppure l’Europa è stata scenario di importanti crisi. A titolo esemplificativo ricordiamo :
2000-2001 l’ attentato alle Torri Gemelle
2007-2009 il fallimento di Lehman Brothers
2011-2012 la crisi dei debiti sovrani
Nel 1951 in Europa c’è stata un’altra crisi energetica, superata grazie all’unione delle forze politiche ed economiche europee. All’epoca è stata fondata la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio) per superare le divisioni belliche e mettere in comune i fattori produttivi per lo sviluppo economico.
Per finire, la crisi legata alla recente pandemia che ha avuto delle ripercussioni sia dal punto di vista sanitario che per l’impatto sul sistema economico e finanziario mondiale.
Una cosa è certa: in queste dinamiche si modificano gli equilibri economici, si presentano nuove opportunità di crescita e si sviluppano settori che non si prevedevano o non si erano presi in considerazione.
Anche questa volta, come in passato, verrà studiata una soluzione per il superamento della crisi, perché tutte le crisi hanno un inizio ed una fine.
E’ chiaro che il fattore emotivo ha un ruolo importante, soprattutto quando la durata della crisi è maggiore e non si ha la percezione della fine e della via d’uscita.
Cosa sta accendendo nell’attuale momento economico? Si registra la forte crescita dell’inflazione con ripercussioni sui prezzi al consumo, l’aumento dei costi energetici con rilevanti impatti nell’economia delle famiglie e delle aziende, il conflitto Russia-Ucraina del quale non si vede la via d’uscita.
Tutto ciò si ripercuote sui mercati finanziari che stanno registrando flessioni, con un importante impatto emotivo sui risparmiatori che vedono scendere il valore dei loro risparmi.
Circa 50 anni fa i due mercati (obbligazionario ed azionario) sono scesi contemporaneamente: i risparmiatori, presi dall’emotività, chiedevano per i loro risparmi, il porto sicuro!
Sentiamo continuamente parlare della crescita dei rendimenti del BTP, ma non tutti conoscono le dinamiche di come si determina il rendimento pubblicizzato. Tutti i titoli sono quotati in un mercato, pertanto hanno un prezzo che si forma dalla domanda e dall’offerta. Di conseguenza nelle fasi prima della scadenza sono comunque soggetti ad oscillazioni di mercato che non danno la sicurezza del prezzo di realizzo.
Oggi non esiste il porto sicuro, esistono i progetti di vita da realizzare con un percorso pianificato nel tempo. Il percorso è fatto di fasi alterne che nel lungo periodo portano alla realizzazione degli obbiettivi prefissati.
Se facciamo un viaggio in aereo soprattutto a lunga tratta è molto probabile che nella rotta ci siano delle turbolenze che rendono quella parte del viaggio meno tranquilla. Pensate se il comandante e l’equipaggio non riuscissero a gestire la fase della turbolenza. Il comandante deve gestire l’aereo affinché attraversi la turbolenza e ne esca per riprendere il viaggio in modo tranquillo, arrivando a destinazione. L’equipaggio deve gestire l’emotività dei passeggeri.
La turbolenza è solo una fase del viaggio, non appena arrivati a destinazione ed atterrati sarà solo un ricordo.
Bene è quello che accade ai risparmi! La crisi finirà ed arriveranno a destinazione realizzando gli obbiettivi prefissati.
L’importante è avere al fianco il professionista che conosce la rotta da seguire per arrivare a destinazione.
Questo è il ruolo del consulente finanziario.